Tra Reggio e Roma: il territorio
Oltre all’attività della Camera, ho sempre coltivato la presenza e le relazioni con il territorio reggiano. Non solo partecipando alle cerimonie ufficiali, alle commemorazioni, agli incontri pubblici con realtà significative della nostra provincia, ma anche facendomi portavoce – non solo in aula – di problematiche e richieste che mi sono state via via presentate: dalle situazioni difficili relative alle adozioni internazionali alle problematiche delle persone con disabilità (in particolare attraverso la collaborazione con l’associazione “Durante e dopo di noi”), dalle interrogazioni affinché rimanesse presente sul territorio reggiano la stazione di Polizia postale alle richieste di aumento del personale del tribunale, dai temi delle realtà artistiche e musicali (incontrando compagnie teatrali e l’Istituto superiore di studi musicali A. Peri) ai beni architettonici (palazzo Bentivoglio di Gualtieri e invito del ministro Franceschini), dalle realtà di eccellenza in tema di minori che hanno subìto violenza (invitando in audizione in Commissione bicamerale infanzia il sindaco di Bibbiano e i servizi sociali Valdenza) ai numerosi incontri con dirigenti scolastici, insegnanti, personale Ata e genitori riguardo alle problematiche scolastiche ed educative. E ancora: dagli incontri presso l’Hospice “Madonna dell’Uliveto" sui temi del fine vita a quelli con le cooperative sociali sui temi dell’inclusione e delle figure professionali, dal contributo per la realizzazione di una collaborazione tra Centro di ascolto Caritas e Coop Baragalla per la distribuzione delle eccedenze alimentari alle tematiche relative agli oratori e al “Don Bosco”, fino alla legge (di cui sono stata relatrice) per istituire la Fondazione San Lazzaro, arrivata a un soffio dall’approvazione e rimasta purtroppo in sospeso per lo scioglimento delle camere. Credo dunque che il rapporto di ascolto delle realtà territoriali – cercando, dove possibile, soluzioni alle problematiche locali – sia l’espressione più autentica di una politica che non voglia essere distante, astratta, disancorata dalla realtà, ma vicina e attenta alle situazioni reali e quotidiane della vita delle persone.
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